Ho paragonato Perfect Days ad un pattern. Possiamo secondo te paragonarlo anche ad uno schema vita, o modulazione lineare del tempo di una routine? Certamente e trovo questo parallelismo di grande ispirazione. La scansione del tempo è alla base della musica e in fondo, anche se in modo molto differente per ciascuno di noi, anche delle nostre esistenze. In questo senso ovviamente possiamo ricondurla ad un pattern inteso come ripetizione di elementi simili fra loro, le nostre azioni quotidiane. Perché secondo te funziona per Perfect days? Nel film il pattern quotidiano del protagonista varia da una serie di piccoli innesti che consentono al regista di costruire la narrazione. In questo film mi sembra che la storia sia la vita stessa, che esiste e scorre mentre il protagonista sceglie di farne parte insieme al tutto. Questa relazione, tra lo scorrere del tempo e l’individuo, ci restituisce un senso di serenità che è molto confortante. Nel pattern verbale di “Adesso è adesso”, Wenders ci restituisce il potere della non ripetitività della ripetizione. Se guardo il film in relazione al modulo il protagonista con la sua individualità restituisce valore al tutto, ne gode e consente agli altri con la sua esistenza e il suo contributo di goderne. Come per i pattern visivi presenti, ciascun modulo fa la sua parte. Ad esempio il “modulo” interpretato dal camion della spazzatura-sveglia che consente al protagonista di svegliarsi e dare avvio al suo giorno e al suo contributo. In merito alla variazione, altro tema indagato anche nel pattern visivo, nel film intuiamo che c’è stata una lacerazione che, come accade per la pelle, proprio attraverso la ricostruzione di una struttura ritmica e definita consente il superamento della rottura. Il concetto di libertà per il designer è abbastanza borderline, infatti chi progetta sa molto bene che la libertà è costruita attraverso regole molto chiare. Ci spieghi meglio questo concetto? Voglio stare ancora su Perfect Days per rispondere a questa domanda. Mi sembra, almeno questa è la mia lettura, che la vita del protagonista nella sua ripetizione non restituisca allo spettatore un senso di angoscia o di isolamento. Questa mancata restituzione sta a mio avviso nel fatto che lo spettatore legge la condizione del protagonista come una scelta consapevole, non come un rifugio apatico o una gabbia ma una partecipazione attiva all’esistenza nella piena coscienza di cosa gli fa del bene. In questo senso, credo che le regole nel progetto debbano avere la stessa funzione. Invito spesso i miei studenti a non leggere le regole come limiti ma come strumenti per avere chiarezza nelle proprie scelte. Secondo te è applicabile anche alla vita? È una scelta, ognuno della propria vita può farne il pattern che più preferisce o di cui più ha bisogno. A volte il rumore e le continue variazioni possono essere funzionali e aiutarci a stare in situazioni che nell’ascolto limpido ci potrebbero apparire insopportabili da accettare. Anche l’imposizione della variazione diventa così una regola. È un discorso complesso. Hai un esercizio da proporci per capire meglio di cosa abbiamo parlato?Suggerisco l’esercitazione n° 10 che propongo sul mio sito, affronta proprio il tema della variazione. Hai dei libri da consigliarci o dei designer che possano mostrarci meglio quello di cui abbiamo parlato fino ad ora? Abbiamo parlato molto di funzione e mi sento in colpa nei confronti della decorazione! Suggerisco quindi un testo sull’arte decorativa, “Il senso dell’ordine” di E.H. Gombrich. A parte questo, “On Weaving” di Anni Albers, il suo manuale di tessitura, uno strumento prezioso per chi voglia indagare il pattern nella sua componente tattile che è la texture. Ancora, abbiamo parlato di musica, suggerisco l’approfondimento della ricerca dell’artista Alva Noto pseudonimo del musicista Carsten Nicolai che indaga la relazione fra pattern visivi e pattern sonori. Grazie ad Anna per il tuo prezioso contributo! Per chi fosse interessato: Basically ha sede a Roma, Anna tiene corsi on-line e off-line e tutte le info le trovate sul suo sito, e sul suo profilo Instagram
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